Benchè
per quanto riguarda la "settima arte" focalizzeremo
soprattutto le esperienze registiche di Renzo Arbore,
la prima esperienza cinematografica, risalente al
1971, è nelle vesti di attore. Il film è
"Giù la testa... hombre", per la
regia Demofilo Fidani. Lo stesso anno, sempre per
la regia di Fidani, interpreta uno sceriffo nel film
"Per una bara piena di dollari".
Esattamente dieci anni dopo, nel 1981, scrive, dirige
ed interpreta "Il Papocchio"; una divertentissima
satira che mischia il sacro e il profano televisivo
e non. Ebbe subito un grande successo, ma ll film
venne ritirato dalle sale per una discussa sentenza
di un tribunale che volle vedere nel film espliciti
attacchi al Vaticano. Venne vietata la promozione
televisiva del film con l'avallo di spezzoni ed immagini.
Per questo motivo splendida fu la trovata tipicamente
"Arboriana" di una "messa in scena"
in cui Arbore stesso presentò il film in un
programma televisivo proiettando una luce bianca senza
pellicola, simulando divertimento e spasso ripercorrendo
assieme al suo "gruppo" le scene del film.
Unica voce fuori dal coro Roberto Benigni, irresistibile
spaesato e svampito, che non capiva cosa accadesse
e cosa ci fosse da ridere. Arbore lo scosse: "ma
non ti diverti mai... Eppure gli spettatori pare si
divertano con così poco...".
Assieme ad Arbore e al citato Benigni, fanno parte
del cast del film: Andy Luotto, Mariangela Melato,
Isabella Rossellini, Diego Abatantuono, Silvia Annicchiarico,
Luciano De Crescenzo, Le "Sorelle Bandiera"...
In pratica tutta la "Banda" de "L'Altra
Domenica" impreziosita da nomi che ritroveremo
spesso nella carriera artistica di Arbore.
Un'altra interpretazione da attore un anno dopo in
"Quasi quasi mi sposo" per la regia di Vittorio
Sindoni e curò le musiche, tre anni dopo (1985),
de "Il mistero di Bellavista", scritto e
diretto da Luciano De Crescenzo.
Il
1983 è l'anno di "FF.SS, Cioè:
che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non
mi vuoi più bene?". Un film di un umorismo
innovativo, istrionico ed autoironico. Arbore ne firma
la regia e la sceneggiatura, oltre ad interpretare
Onliù Caporetto, quello che oggi chiameremo
un "agente", napoletano dalla carnagione
scura all'eccesso con movenze cafonesche all'eccesso
(salvo poi scandalizzarsi in una trattoriaccia romana
per le indicibili "gesta" di un vicino di
tavolo...) e una capigliatura che è una via
di mezzo tra Gullit e Branduardi. Promuove le gesta
canore di una talentuosa ragazza "che tiene un'ugola
così" (Lucia, interpretata da Pietra Montecorvino)
e percorrerà assieme a lei tutti i gradini
fino ad arrivare ad affermarsi al Festival di Sanremo.
Un cast infinito, nella qualità e nella quantità;
con Arbore e Pietra Montecorvino, in ordine alfabetico:
Pippo Baudo, Roberto Benigni, Isabella Biagini, Gianni
Boncompagni, Dino Cassio, Alfredo Cerruti, Maurizio
Costanzo, Luciano De Crescenzo, Lory del Santo, Gerardo
Gargiulo, Isaac George, Cesare Gigli, Renato Guttuso,
Andy Luotto, Nando Martellini, Sandra Milo, Gianni
Minà, Domenico Modugno, Nando Murolo, Stella
Pende, Gigi Proietti, Teodoro Ricci, Bobby Solo, Massimo
Troisi, Luciana Turina, Claudio Villa e Martufello...
Un'orgia di gag esilaranti, tra cui indimenticabile
quella assieme ad un "incomprensibile" Gigi
Proietti (foto a sinistra).
Ancora attore nell' Odore della pioggia (1989), commedia
diretta da Nico Cirasola e ne "Il fratello minore"
(2000), diretto da Stefano Gigli.
Di seguito due scene tratte da "Il Papocchio"
ed altrettante tratte da "FF.SS."