Per
risalire agli albori dell'amore di Arbore per il jazz
in generale, e per il clarinetto in particolare, bisogna
partire da quando, trasferitosi dalla città
di Foggia che gli ha dato i natali, giunse a Napoli,
dove frequentò il quartiere americano. Il Club
Uso (United States Organization) di Calata San Marco
vide in lui passione e talento e gli permise le prime
performance pubbliche facendolo suonare ogni sera
davanti ai militari della Nato. Una passione infinita,
assieme a molte altre. Ma non è un caso che
Renzo si definisca ancora oggi, dopo una lunga carriera
costellata di successi radiofonici, televisivi e cinematografici,
"semplicemente" un clarinettista jazz.
Debutta come cantante e clarinettista proponendo come
sigla del programma televisivo "Telepatria International"
(che trattiamo nella sezione TV), l'ironica "Smorza
'e llights" (un must nei suoi futuri concerti
live).
Sull'onda di 800.000 copie di dischi venduti della
hit "Ma la notte" (celebre sigla televisiva
dell'omonima trasmissione TV), a cui segue a ruota
l'Album "Meglio dal vivo che dal morto"
che vende 500.000 copie, nel 1986 "Il Clarinetto"
diventa una canzone, facente parte del suo secondo
album da cantautore ("Prima che sia troppo tardi",
che segue "Ora o mai più, ovvero cantautore
da grande", col quale esordì nel 1981).
"Il clarinetto" è una canzone goliardica
e pregna di divertenti doppi sensi, in cui tuttavia
non si perde di vista la qualità, culminata
con due assoli di clarinetto eseguiti da Renzo all'interno
del pezzo. E' con questa ironia che Arbore propone
la canzone al Festival di Sanremo, esorcizzando la
seriosità della gara canora. Subito premiato
dal pubblico, "il clarinetto sping'(e)"
- parafrasando il testo della canzone - e si toglie
anche lo "sfizio" di un 2° posto dietro
al "fenomeno Ramazzotti" di quell'anno.
Dà così avvio ad una lunga tournée
di concerti con la "Barilla Boogie Band",
con la quale incide un L.P. live dal titolo "Viaggiare
oh,oh".
Parte la sfida di portare musica di qualità
in televisione e nasce "D.O.C.", striscia
quotidiana condotta da Gegè Telesforo e Monica
Nannini, con ospiti rigorosamente dal vivo. Un anno
dopo trasforma il programma in un club notturno dove
jazz, soul e la musica di qualità in generale
sono assolute protagoniste in uno swing televisivo
collocato nella sua fascia oraria preferita.
Tra un successo televisivo e l'altro prende il largo
la carriera musicale e i successi internazionali:
nel 1991 fonda L'ORCHESTRA
ITALIANA con quindici grandi solisti per valorizzare
la canzone napoletana classica restituendo dignità,
tra l'altro, al mandolino.
Già Presidente di "Umbria Jazz",
nel 2002 fonda una nuova band: "Renzo Arbore
e i suoi Swing Maniacs". Il 1° album ("Tonite!
Renzo Swing") vince il "Disco di Platino".
Non scioglie, tuttavia, L'Orchestra Italiana, assieme
alla quale continua ad esibirsi per vari eventi alternandosi
con la neonata band.